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Interviste

Intervista a Francesco Perrucci

“Ed è stato allora che la poesia prendeva forma dalle mie mani, liberando anche me stesso e esprimendo tutti i miei pensieri e le mie emozioni più profonde”.

Francesco Perrucci

Scoprite cosa ci ha raccontato il poeta Francesco Perrucci in questa intervista.

Benvenuto, Francesco! Ci racconti qualcosa di te?

Ho 27 anni, vivo in puglia in un paese, lavoro in campagna. Ho tante passioni a parte la scrittura, difatti amo cucinare, viaggiare e fare giardinaggio. Per quanto riguarda la scrittura ho cominciato sin da piccolo, una passione profonda e semplice che mi ha portato a farla diventare una passione, un obbiettivo su cui lavorare e arrivare ad . Ho partecipato a molteplici concorsi di scrittura e in alcuni casi ricevendo anche delle ottime soddisfazioni. Il mio sogno sarebbe fare della scrittura uno strumento di comunicazione, uno stile di vita e magari renderlo anche il mio lavoro.

Ricordi quando hai iniziato a scrivere?

Ho cominciato a scrivere da piccolo tenendo un diario personale che aggiornavo giorno dopo giorno, ma la scrittura si è radicata in me verso i miei 16 anni, quando sono stato in depressione per diversi fattori. Ed è stato allora che la poesia prendeva forma dalle mie mani, liberando anche me stesso e esprimendo tutti i miei pensieri e le mie emozioni più profonde.

Quanti libri hai già pubblicato?

Ho pubblicato due libri, il primo nel 2014 dal titolo Trasposizione cerebrali in amore, il secondo nel 2016 dal titolo Essenze Psichedeliche.

Essenze Psichedeliche

Quali temi trattano i tuoi scritti?

Entrambi i miei libri trattano di poesie ed aforismi, la forma di scrittura più semplice e pura allo stesso tempo, capace di esprimere tutte le emozioni.

Da dove nasce la tua ispirazione?

La mia ispirazione credo sia nata dalla mia sensibilità e dalla mia voglia di evadere dal mondo che mi circondava. Poi nel tempo è diventata un arma di difesa e di sfogo dovuta alla mia depressione che mi ha accompagnato per svariati anni nella vita.

Una citazione che rappresenta te e il tuo rapporto con la scrittura?

Risponderò anche alla prossima domanda inserendo una mia citazione con la quale ho partecipato a diversi concorsi, “ Alzare lo sguardo al mondo, significa perdersi nella solitudine di questo immenso caos “. Credo che questa rappresenti me stesso, la mia vita. Il poter vivere capendo che la vita avrà un tramonto ma allo stesso momento facendo si che in questo lasso di tempo l’uomo possa fare di ciò un regalo a se stessi e agli altri, dando sempre il meglio e vivendo al massimo, facendo esperienze e crescendo con l’intero mondo.

Grazie, Francesco!

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Buona lettura!

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