L’intervista a Davide Luciotto, l’autore di “I miei orizzonti”, curata dalla casa editrice Scritto.io prova a mettere a nudo questo autore. Nato a Catania e proveniente da umili origini, Davide sembra avere una profonda comprensione del significato della parola “sofferenza”. Nel suo ultimo lavoro letterario, “I miei orizzonti”, l’elemento centrale è senza dubbio “L’Amore”, un tema che viene affrontato in maniera idealizzata, ma al contempo permeata da una sofferenza palpabile. Questa sofferenza ha dato inizio ad una ricerca interiore, una fase di rinascita che viene però percepita come una “meta irraggiungibile”, ma allo stesso tempo come uno specchio di qualcosa di sfuggente, un desiderio ardentemente bramato di diventare tangibile, sperimentato e vissuto.
Per Davide, l’arte in tutte le sue forme ha sempre fatto parte del suo essere, conducendolo a un avvicinamento sia al mondo della musica che della scrittura. La sua passione per l’arte si manifesta in modo innato e autentico, creando un legame profondo tra le sue opere e il suo spirito creativo. La sua sensibilità artistica si traduce in una prosa poetica coinvolgente e intensa, che riesce a catturare l’attenzione del lettore e a suscitare emozioni profonde.
“I miei orizzonti” rappresenta un importante traguardo nella carriera di Davide Luciotto, che si dimostra non solo un abile scrittore, ma anche un artista completo. La sua opera offre un invito a guardare oltre i confini della realtà quotidiana e a esplorare le profondità dell’animo umano. Fatta questa piccola premessa è ora di entrare nel vivo dell’intervista a Davide Luciotto.
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- Raccontaci di te!
– Salve a tutti. (e salve anche a chi mi sta facendo le domande 😊) Raccontare di me è un’impresa un po’ ardua, sia per la mia introversione, sia per la riservatezza che va oltre la “semplice” timidezza. Ad ogni modo ci proverò lo stesso. Provengo da una famiglia di umili origini. Una famiglia che ha conosciuto, e soprattutto sperimentato, la povertà e la sofferenza della Seconda Guerra Mondiale. Questa consapevolezza l’ho apprezzata, nel senso di valutata oggettivamente, da non molto tempo, per diverse ragioni. Ho frequentato spesso gli ambienti musicali, e se questo è stato di sicuro un grande vantaggio che per certi aspetti poteva permettermi di approfondire e maturare la visione dell’arte ed in particolare la mia parte artistica, per altri aspetti invece è stato un ostacolo derivante anche da una mia profonda incoscienza interiore. - Come nasce “I miei orizzonti”?
– “I miei orizzonti” nasce “per caso”. Se mai il caso esistesse. Una sera confidai ad una scrittrice e poetessa che anche io mi ero cimentato nel “produrre” poemi, e lei, dopo averli letti, li ha ritenuti validi per una pubblicazione, oltre che a supportarmi in questa esperienza. Un’esperienza non senza difficoltà, ovviamente, anche perché per me è stata la prima pubblicazione. - Dove e come ha origine la sua passione per la poesia?
– Fin da piccolo sentivo che l’arte in generale fosse qualcosa che faceva parte di me. E nonostante, come già detto, avevo a che fare più da vicino con questo mondo tramite la musica, era come se in realtà non stessi coltivando concretamente nulla di me, della mia arte. Ero un terreno fertile, ma abbandonato, lasciate a sé stesso. Non vorrei soffermarmi su aspetti troppo personali della mia vita, e quindi, rimanendo sempre nel campo artistico, la “passione” per la poesia nasce proprio dalla passione vissuta come sofferenza (non a caso etimologicamente passione deriva dal latino passio-onis, patire, che ha a che fare con la “sofferenza”, ma qui si potrebbe aprire un bel discorso su questo argomento), arrecata da una particolare esperienza che per me fu tragica e che mi portò ad incontrare un medico. Egli capì che l’arte poteva avere grandi effetti benefici su di me e su ciò che mi era accaduto. Grazie a lui, infatti, emerse questo lato poetico che per me era quasi dimenticato, incolto, trascurato. - C’è qualcuno a cui si ispira quando scrive le sue opere?
-L’ispirazione nasce da sé. Non c’è qualcuno in particolare a cui faccio riferimento, tranne che alla mia parte più intima, più nascosta. Ecco, se devo proprio menzionare qualcuno, è proprio quella parte “segreta” di me che chiamerei all’appello. - Andando avanti nella lettura sembra come se la sua opera si evolva, possiamo dire che questo processo rappresenta il suo percorso da scrittore?
– Potrebbe essere che questa evoluzione forse sia percepita, ad un lettore attento, nella forma, ma a mio avviso il vero processo che evolve è quello della maieutica. - Sembra che l’amore sia un tema ricorrente nei suoi scritti, cosa rappresenta per lei questo sentimento?
– Mi volevo collegare alla domanda precedente riguardo il processo maieutico ed al tema dell’amore a cui questa domanda fa riferimento. “L’Amore” nei “I miei orizzonti” è trattato in maniera un po’ troppo “idealizzata”, utopica, se così si può dire e, forse anche per questo, sofferente; da questa sofferenza (passione) inizia una ricerca più profonda, quasi una fase di rinascita, ma pur sempre vista come una meta quasi irraggiungibile e, allo stesso tempo, è continuamente specchio di qualcosa di sfuggente, bramoso di divenire tangibile, sperimentato, vissuto. L’evoluzione, dal mio punto di vista e collegandomi sempre un po’ alla domanda precedente, risiede proprio nel processo maieutico, ed il tema “dell’Amore” trova forse più consistenza nell’opera successiva che ho scritto e che mi piacerebbe tanto poter pubblicare, nella quale “l’Amore” inizia ad avere dei connotati più definiti, meno sfocati, seppur sempre riflessi ed in “tensione”, ovvero tesi alla sua ricerca… - Saluti i lettori di Scritto.io con una breve poesia monostica.
– L’uomo vive di parole e immagini scritte da sempre nel suo cuore: ascoltiamole.Grazie mille per questa intervista e un carissimo saluto 😊
- Raccontaci di te!
La nostra intervista a Davide Luciotto finisce qui. Grazie per avere scelto Scritto.io.
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