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Recensioni

SPINE di Pino Parente

Sei arma invisibile
Una discesa ripida
Il guerriero imbattibile
Sei pioggia timida
Sei frammenti di ieri
L’ansia dei momenti
La sintesi dei sentieri
Le lacrime dei parenti
Sei niente, mille cose
Le spine delle rose
La nostra inquietudine
Sei la fortezza
L’acciaio di un’incudine
La mia incertezza.

Sono nuove stagioni
Il nucleo dell’universo
Guardiano delle tue prigioni
Sono l’animo perverso
Sono i tuoi rimpianti
L’aria respirata
I tuoi lineamenti
Sono la nostra giornata
Sono la maglia che indossi
Una rosa senza spine
Sono gli incubi rimossi
E gli abbracci senza fine
Qui, dentro la mia tana
Sono chi ti odia
Sono chi ti ama.

«Odio e amo. Forse chiederai come sia possibile; non so, ma è proprio così e mi tormento» leggendo questa poesia mi è balenato alla mente l’incipit del carme di Catullo tradotto da Quasimodo.

Con queste parole Catullo esprime sentimenti potenti e opposti, che però convivono allo stesso tempo nell’individuo ed è esattamente ciò che viene espresso nella poesia Spine. L’autore è capace di usare le parole come un prestigiatore, un giocoliere, un ramingo; sembra non avere altra patria che quella della lingua. Dal testo traspare ansia incertezza inquietudine, ma anche nostalgia, affetto, dolcezza. Il poeta impotente rispetto alle sue emozioni le contempla, nella prima strofa analizza i sentimenti verso l’altro” Sei pioggia timida”, “Sei frammenti di ieri”, “Sei niente, mille cose” in quest’ultimo verso spiega a pieno le sensazioni contrastanti che vive. Nella seconda strofa prende in considerazione se stesso, cosa pensa di rappresentare per l’altro “Sono l’animo perverso”, “Sono i tuoi rimpianti”, “Sono la maglia che indossi”, “Sono gli incubi rimossi”. I due sentimenti sono destinati a intrecciarsi, ad alternarsi come le rime della poesia, non lasciando altra scelta che un’amara, e a volte straziante, accettazione della loro inevitabile coessenzialità……….un paradosso……. “Sono chi ti odia Sono chi ti ama”. Odio ed amore, due facce della stessa medaglia……. “Le spine delle rose”, “Una rosa senza spine”.
Elita Di Girolamo

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