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“ARBEIT MACHT FREI” di Luca O’Connor

Pianura Padana 1938. Gabi Goldschmied è un giovane ragazzo ebreo che vive nel nord Italia insieme a sua madre e ai suoi fratelli. Un ragazzo come tanti, che odia lo studio e sogna di divertirsi in ogni momento. I suoi più cari amici Arielle, Benito e Pietro, anch’essi ebrei, sono gli unici con cui si confida. Sono tempi molto difficili per l’intero paese. L’Italia è invasa dalle leggi razziali che limitano poco alla volta la loro libertà.

ARBEIT MACHT FREIMa la vita di Gabi inizia a cambiare quando un giorno, tra i banchi di scuola, inizia a stringere una forte amicizia con Friedrich Von Shliffen, che presto si scoprirà essere il figlio del Capo della Gestapo.

La guerra sopraggiunge all’improvviso. Friedrich viene costretto da suo padre a partire per la Germania per diventare soldato mentre Gabi dovrà fare i conti con l’occupazione tedesca in Italia e trovarsi un nascondiglio per lui, per la sua famiglia e per i suoi amici per sopravvivere all’Olocausto.

Gli eventi iniziano a precipitare. La città subisce la prima retata di ebrei. A centinaia vengono prelevati e deportati nei campi di lavoro. Grazie all’aiuto della madre, Gabi riesce a trovare un nascondiglio in una casa in mezzo al bosco dove nascondersi ma fortunatamente non sarà da solo. Friedrich, nonostante il suo sangue nazista, torna in Italia e si offre di aiutare gli ebrei correndo un grave pericolo, perchè aiutare gli ebrei è un reato severamente punito.

Trascorre circa un anno e la guerra sembra non finire. I rifugiati sono riusciti ad ambientarsi nel loro nascondiglio e a salvarsi dai continui rastrellamenti da parte dei tedeschi. Friedrich essendo tedesco anche lui, riesce ad andare in città di nascosto e procurare i bisogni necessari per garantire la sopravvivenza di tutti. Ma la quiete si interrompe presto. Nella primavera del ‘44, un uomo di nome Yoel, ferito ed affamato, trova per caso il nascondiglio e chiede di essere ospitato e curato per qualche giorno. L’uomo viene accolto e dichiara di essere in cerca di lavoro. Recuperate le forze, Friedrich lo accompagna in città e i ragazzi si sentono sereni per aver salvato una vita da morte certa. Ma dopo diversi mesi, irrompe la Gestapo. Yoel è costretto a denunciare i suoi salvatori ebrei perchè per tutto quel tempo non è riuscito a trovare nessun lavoro.

I nostri protagonisti vengono deportati a Milano Centrale, caricati sul treno bestiame e deportati ad Auschwitz. Qui si perderanno tutti di vista. Gabi viene destinato alla camera a gas ma riesce a sopravvivere per miracolo. Friedrich viene deportato da un campo ad un altro. Pochi mesi più tardi, Gabi si ammala di scabbia e finisce a Bergen Belsen. Pochi giorni dopo il suo arrivo, ritrova Friedrich.

Passa ancora qualche mese e i tedeschi si arrendono. I pochi sopravvissuti tornano a casa. Yoel, viene a sapere che Friedrich e Gabi sono morti a Bergen Belsen e che solamente Arielle è riuscita a salvarsi. Ora lei racconta questa storia a sua nipote affinchè non possa mai essere dimenticata.

L’AUTORE

Luca O’Connor, nato a Pavia il 19 Maggio 1990.
Laureato in Scienze della Comunicazione e specializzato in Comunicazione e Marketing, scrive da quando era piccolo. Ha iniziato nel 2004 con piccoli racconti per bambini per poi passare ad un romanzo sperimentale nel 2006 dal titolo: “Love”.
Nel 2011 decide di dedicarsi ad un opera gigantesca che lo terrà occupato per ben sette anni. Inizia infatti a scrivere quello che considera il suo primo vero romanzo: “Arbeit Macht Frei”. Essendo un romanzo con ambientazione storica, ha trascorso gran parte del tempo a cercare informazioni e testimonianze varie per essere il più fedele possibile alla realtà. Il romanzo è terminato nel 2018 e nel mese di febbraio 2019 ha visto la luce con le prime pubblicazioni.
La passione per la scrittura non si ferma qui, perchè nel 2017 gli viene chiesto di andare oltre ai romanzi. Infatti ad aprile 2017 va in scena a teatro uno spettacolo dal titolo: “Solitude” un testo scritto da Luca che vede protagonista un uomo colpito dalla solitudine nonostante abbia tutto nella vita.
Nel mese di luglio del 2017 invece, gli viene chiesto di spostare le sue doti anche al cinema scrivendo un lungometraggio di genere drammatico/thriller: “La donna che mi salvò la vita” attualmente in produzione e che sta per giungere al termine. Il film vedrà la luce in autunno del 2019 e racconta di strani e improvvisi omicidi e di una ragazza che inizierà ad indagare sul suo passato per scoprire una verità nascosta di cui non era a conoscenza.

Dove acquistare il libro

Buona lettura!

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“E alla fine c’è la vita” di Davide Rossi

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