Era l’anno di un giorno luminoso, avevamo le scarpe a punta
il colore che ci piaceva era il vento. Un fiore nel cervello
conduceva la sua parallela esistenza, la sua camicia
era finalmente pulita. Avevamo deciso l’acquisto
di un navigatore programmato, cielo illuminato.
I conti li avevo saldati con un bel sorriso,
eri uno di quelli che al saluto ci vedono un addio.
Naturalmente faceva freddo, avevamo bisogno
di una colazione da seduti, un buon latte e tanta frutta rossa
per cominciare la giornata. La tosse si era fermata
al salire lento di vapori bianchi, pensavo al mio corpo
e scrivevo l’uguale sul fronte opposto dello scaffale.
Tu avevi lo sguardo di chi dimentica in fretta
saremmo tornati di nuovo sul punto di partire,
ma sarebbe stato un saluto prolungato, niente più.
Sergio Mascitti