MACCHINA UMANA
Che strana macchina l’essere umano,
misterioso complesso meccanismo
che a volte imbocca vie contromano.
Talora per puro esibizionismo
accumula e fa scorte di oggetti
di fronte a un vuoto esistenzialismo.
Dei giorni si sveglia e fa bei progetti,
insegue quello che sempre gli sfugge
pronto a trovare negli altri i difetti.
Ciò che di buono realizza distrugge,
incolpa avversi e infausti eventi
e sulla cattiva sorte si strugge.
Manda agli altri ogni tipo di accidenti
si lamenta per il troppo traffico,
sulla metro degli affollamenti.
Per il destino spesso malefico
per i mancati riconoscimenti
perché non ha giusto peso specifico.
L’erba del suo vicino è più verde
il suo amore non l’ama abbastanza
sugli errori insiste e non demorde.
Mostra a volte eccessiva intolleranza
in maldicenze energie disperde,
facendo sorrisi di circostanza.
Che pensa ora la macchina media?
Ora che ognuno è così distante,
ora che fa letto-divano-sedia!
Prima intollerante ora impotente
e mentre si consuma la tragedia
ogni macchina medita paziente.
Siamo strani come esseri umani
chissà che pensano gli altri di noi,
se abbiamo o no meritato i divani.
Andrea Zenti