La corsa di Michela Belotti racconta la storia di Sara, nata e cresciuta nella provincia di Bergamo. Una ragazza semplice, una sognatrice. Una sera autunnale si trova a correre lungo un viale alberato, ferita e terrorizzata. Dell’aggressione subita e dei giorni precedenti non ricorderà nulla, vittima di amnesia. Nel tentativo di recuperare i tasselli mancanti della sua storia, si troverà coinvolta in un fatto di cronaca nera. Insieme all’amica Lisa e al Tenente dei Carabinieri Castelli, incaricato delle indagini, cercherà di discolparsi dalle pesanti accuse. Riuscirà Sara a fare luce sulle ombre della sua memoria? Un’altalena di emozioni racchiuse in un adrenalinico racconto thriller; una personale rivisitazione su più piani narrativi del genere noir, condito da humor nero e a tratti romance.
Ecco cosa ha raccontato Michela Belotti di sé:
Perché ho scritto questo libro?
È difficile spiegare il motivo del perché un giorno uno si sveglia e si mette a scrivere una storia piuttosto che un’altra. Premesso che fin da quando mi ricordo sono praticamente cresciuta in una biblioteca, l’amore per lo scrivere è stata una diretta conseguenza della mia passione per la lettura.
Il mio autore preferito, Stephen King, parla del percorso creativo come di una tazza e di un manico. Credo sia una metafora perfetta. La corsa è arrivata sotto forma di tazza un giorno di qualche anno fa, continuava a ronzarmi per la testa e avevo un desiderio irrefrenabile di raccontarla, con la consapevolezza che quella era la storia giusta. Ma non avevo ancora il manico, cioè una conclusione che mi convincesse. Qualche mese fa, un giorno come altri, eccolo lì piombato dal nulla. Le parole sono diventate frasi, e le frasi poi un libro.
Buona lettura!