Oggi accogliamo la scrittrice Giulia Savarelli, che ci parlerà di lei e del suo ultimo romanzo.
Ciao Giulia, ci racconti un po’ di te?
Mi chiamo Giulia Savarelli, sono nata il 30 maggio 1990 a Castiglion Fiorentino (AR). Ho svolto studi linguistici ottenendo una laurea magistrale in lingue, letterature e traduzione interculturale presso l’Università di Roma Tre e ho frequentato la scuola di fotografia Csf Adams nella stessa città di Roma. Adesso vivo a rende (CS) dove porto avanti le mie due più grandi passioni: Fotografia e Scrittura, inoltre insegno sia la lingua spagnola che la lingua inglese presso una scuola privata di Cosenza.
Come è entrata la scrittura nella tua vita?
La scrittura non è mai entrata nella mia vita, ha sempre fatto parte della mia vita, è nata con la mia persona. Al contrario di molti giovani che amano scrivere al pc, io preferisco portare con me un quaderno, un diario o un’agenda per appuntare i miei pensieri in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo io mi trovi.
Generalmente, stili una scaletta prima di scrivere o segui l’ispirazione?
Ho provato a stilare una scaletta, e ho capito che non fa proprio per me, scrivo d’istinto, racconto ciò che i miei personaggi stessi mi suggeriscono di narrare.
Hai già pubblicato dei libri? Quali?
Ho pubblicato due romanzi: Dna-Cicatrici in un fiore di mirto (Galassia Arte-2014); Love Hurts (MonteCovello-2017) illustrato attraverso gli scatti fotografici di Eva Carollo; una favola per adulti illustrata dai miei dipinti e dalle mie fotografie intitolata Grigio su Bianco (Alter Ego edizioni-2015).
Inoltre ho pubblicato per la rivista settimanale Oggi il racconto breve Come volersi(27/07/2017) e ho partecipando a numerose antologie promosse dalla casa editrice MonteCovello ed Heretica Edizioni, ottenendo numerosi riconoscimenti.
C’è una citazione che rappresenta te e il tuo rapporto con la scrittura?
Non è propriamente una citazione, ma è quello che io penso riguardo la scrittura ed ogni libro più in generale: La lettura ti porta fin dove le gambe non possono accompagnarti.
Per questo invito chiunque abbia delle buone idee a metterle immediatamente su carta, per far sognare tutti coloro che ancora oggi, in un mondo sommerso dalla più innovativa tecnologia, sono capaci di sedersi su una panchina e apprezzare l’odore delle pagine e il nero dell’inchiostro .
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