Se solo la prima parola fosse sfociata
nel battito di altre lettere,
senza cedere alla debolezza
di un affronto, ora ti leggerei ancora.
Se solo la collera avesse ceduto
il suo impulso al sospiro
della mitezza, forse ora
i lampi del cosmo avrebbero
illuminato il buio degli inferi,
che tutto intorno adorna.
Se solo l’errore, non fosse pretesto,
per una voluta dipartita e carta
vincente per l’agognata vittoria,
biasimerei me stessa per aver
oltraggiato la tua sensibilità.
Se solo il vento non avesse
spifferato iracondo, tra lacrime
di pioggia, l’albero dell’amore
non avrebbe perso le
foglie verdi del cuore,
i fiori dell’anima,
i frutti del sentimento, che forte ci unì,
nell’amarezza di un dolore.
SE solo orgoglio, pregiudizio, risentimento,
lasciassero spazio al fulgore,
della nostra incorruttibile aura,
ogni conflitto si inchinerebbe
nell’abbraccio di un perdono.
Perché, si potrà spegnere il sole
nella luce di un tramonto,
ma non il pensiero, se
resterà sempre vivo in un ricordo.