Oggi vi propongo una silloge che contiene opere sgorgate dal cuore dell’autrice durante la sua lunga e incessante introspezione. Si tratta de “Il pianto dei salici” di Estelwen Oriel, edito da Le Mezzelane Casa Editrice.
Qui l’intervista a Estelwen Oriel.
IL LIBRO
Ecco una poesia estratta da “Il pianto dei salici”:
La Memoria delle Cascate
Cascate blu stornellano in coro,
nell’aria ombrosa di valli profonde,
riecheggia la voce dell’arpa d’oro
rapita dall’acque in flutti e in onde.
Antico pensiero intrecciandosi in note
di spuma venate affondò tremolando,
e in seno ancor scivola a rapide ignote
qual eco bagnato in eterno evocando.
Nell’anima s’ode un dolce e etereo lamento,
ch’indugia mirando l’abisso silvano,
e il canto librato dall’acqua in fermento.
O valle che in cuor le mie note hai serbato,
se i giorni che fuor son nel vespero spenti
narrar ancor possa tu chi se ne è andato.
Estelwen Oriel è nata a Milano il 24 novembre 1989.
Da sempre propensa a creare composizioni letterarie e musicali, ha immaginato in molti anni un mondo tessuto intorno alle proprie meditazioni e al modo in cui guarda alla vita. È cresciuta a Godiasco, un piccolo paese a ridosso dei colli dell’Oltrepò Pavese, luogo in cui ha dimorato fin dall’età di quattro anni a causa della fortunata scelta della sua famiglia di lasciare la frenetica Milano in favore di una vita più tranquilla.
Dopo aver frequentato il liceo psico-pedagogico ha conseguito la qualifica di operatore socio-sanitario, grazie alla quale ha iniziato la sua attività di assistente presso persone che necessitano di aiuto. Estelwen si è anche a lungo dedicata alla custodia di animali per conto terzi, potendo spesso trovare parentesi di tempo che le consentissero di alimentare le proprie passioni: prime fra tutte, l’equitazione e la scrittura.
È autrice della silloge poetica “Il Pianto dei Salici” (Le Mezzelane 2018) e la trilogia epic-fantasy “La Guerra del Vespro” (prossimamente in uscita con Le Mezzelane).