Il giudizio universale, scritto da Francesco Liberti, rappresenta la fusione di <<realtà, irrealtà e invenzione>>, coinvolte,dissipate, cresciute nella rappresentazione onirica di mondi virtuali e in qual modo diversi:
“il razionale e l’irrazionale”, la forma ancestrale umana(Paganesimo) e la sostanza dell’incontro(Cristianesimo) fra mondi diversi, che includono sotto forma di incisiva metafora la deflagrazione di un Paganesimo ancora prospero e vivente e di un Cristianesimo apocalittico e in mera trasformazione,<<da cui emerge il mondo dell’Avvenire, lo sviluppo della coscienza post-moderna>> l’annunciazione “del giudizio universale” stesso,”sotto forma di trasformazione dello spirito”.
IL GIUDIZIO UNIVERSALE
Fuggi dalle torri
di Gerico
spezzate dal grigiore
del vento, del fuoco,
dell’aria, del frutto
celato,
incandescente
che si trasforma
nell’albero del giardino
incantato.
Quella mela trafitta
del giardino dell’Eden
divorata da un fauno
sotto l’egida,
“ornamento pettorale
di Pallade Atena”,
sfida di vestali
corrotte dal tempo
cacciando malìa
del cielo stellato,
mentre un satiro
disamorato dell’umano genere
divora d’un sol colpo
tutto l’Astrale
e le gerarchie angeliche
per quanta forza gli serbi
in mente,
in corpo deformato
da celeste annunciazione.
Francesco Liberti
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