Ecco, finalmente apro gli occhi
le caselle trovano posto, anche le mosche
spariscono, i pensieri che avevo fatto
s’infilano negli scaffali che prima non vedevo esistere,
preghiere su preghiere e bestemmie su altre.
Cosa vuoi farci, la delusione รจ il principio di ogni sbandata
prendi luce e sbattila dove non vuoi, ci vorrร tempo
per rosicchiare le vene giuste, sfoltire dalle mura
tra le crepe e le muffe piรน distratte, quelle che vogliono
rimanere per essere loro veglia di perpetuo nichilismo.
Che fretta c’รจ ? Ora รจ tempo di sbudellare
una ad una le vette, tirare fuori chiodi sconosciuti
maledette condotte ossidate, anche le furie dannate.
Tutte le facce sono state misurate, le girate
erano spillate sui posti in evidenza, bastava un semplice gesto
dettato dall’osservazione. Avere gli occhi derivati
troppo distratti, questo รจ il risultato. Un tuffo
carpiato dove non c’ero mai stato, che banale รจ la vita
se ci ostiniamo ad aspettare. Che cosa, chi ?
Troppo presto ora, troppo distante, io non sono ancora qua
ci arriverรฒ e saranno cazzi per tutti. Saranno fulmini
che bruceranno nel mare di chi aveva freddo
in quella testa prosciugata dal cuore intatto.