Torno in strada, il caldo non ha cessato di opprimermi e il cielo è rosso come la pioggia che scende costante al ritmo della makumba urbana.
Prendo subito una pastiglia di Slink e, per un attimo, mi sento morire un po’ di meno.
“Cosa fare ora?” mi domando “Dove andare a contare le ore che mancano alla fine del giorno e del mondo?”.
Un piccolo estratto da Fame Plastica: un libro di Nicola Brizio, pubblicato da Funambolo Edizioni.
Anno 2053. Lo sguardo cinico del protagonista si posa su una metropoli sopraffatta dalla depravazione fisica e morale. I mali dell’esistenza incombono senza pietà: la corruzione politica, la mercificazione della donna, le fragilità dell’essere umano, il dominio incontrastato della droga, il bisogno di mostrarsi sacrificando persino la propria dignità. Fame plastica è la storia di un viaggio all’interno di una società malata, solo all’apparenza lontana da quella attuale. Ogni incontro lascia un solco nella vita del protagonista che sembra incapace di provare emozioni, e si mescola con le scene successive fino a farsi nuovo incontro, e quindi nuovo sconvolgimento, nuova sofferenza, in un circolo vizioso senza fine. Ma la realtà è così come noi la leggiamo oppure si tratta solo del racconto delirante del protagonista? Quel che è certo è il filo conduttore che tiene uniti i frammenti deturpati della vita umana: l’amore. O meglio, la lontananza dell’amore, quell’intervallo di tempo in cui si vive la mancanza della persona amata come una mano stretta sul collo che impedisce di respirare.
L’autore si abbandona alla scrittura come fosse una sequenza di istantanee di un film, ogni scena narrata delinea il male del nostro secolo, con quella veridicità e fedeltà alla realtà tipiche della Beat Generation.
Fame plastica è un libro che genera riflessione. Amara. A tratti dolorosa. L’occhio cinico e ironico del protagonista diventa così l’occhio cinico e ironico del lettore che si immedesima nell’uomo di domani, nello sfacelo di un tempo e un luogo che sono quelli che viviamo oggi.
L’AUTORE
Nicola Brizio è nato ad Alba nel 1993. Dopo gli studi, nel 2013, abbandona l’Italia e trascorre due anni in Germania vivendo tra Hannover, Dortmund e Berlino e svolgendo i lavori più disparati. Proprio in Germania inizia a coltivare la passione per la lettura, la scrittura e il cinema. Tornato in Italia cura le sceneggiature dei cortometraggi Moonlight Hotel, Night at 12042, Sincope e Cognizione e Sbocceranno i fiori a febbraio realizzati dal collettivo “Utopia Underground Film” del quale è tuttora membro attivo. Dal 2016 si occupa inoltre di recensioni letterarie per il settimanale “Il Braidese. “Fame Plastica” è il suo primo romanzo.
Nicola Brizio sarà presto su scritto.io per raccontarsi ai lettori…non perdetevi questo appuntamento!