Non si sarebbe dovuto voltare durante la risalita alla vita con la propria amata, non avrebbe dovuto guardare Euridice in volto se non dopo esser giunti in superficie; almeno questi erano i patti con Ade, il signore delle tenebre… Ma poi cosa accadde? Perché ti voltasti oh prode Orfeo? Perché la perdesti di nuovo?
È ciò che si chiede lo scrittore Vincenzo Tagliaferri nel libro “Chi ha ucciso Euridice?”, edito dalla LFA Publisher.
Una delle storie d’amore più struggenti di sempre raccontata in rima. Orfeo, il mitico cantore che incantava qualsiasi cosa o creatura con la potenza della sua musica, sfiderà con essa il regno dei morti “infettandolo di vita”. Tutto ciò per riportare alla luce la sua amata Euridice, morta per il morso di un serpente. Un viaggio dunque nell’ignoto delle proprie emozioni e delle proprie paure.
L’AUTORE
Vincenzo Tagliaferri nasce l’01/01/1984 ad Acerra (NA) . Sin da piccolo si cimenta nello scrivere racconti e creare personaggi di fantasia. Quello dello scrittore era il primo mestiere che ha fatto parte delle fantasie lavorative del piccolo Vincenzo per poi cambiare man mano che cresceva e scopriva il mondo… Nel 1997 frequenta il liceo scientifico Brunelleschi ad Afragola durante il quale scopre però un interesse per la musica fino a procurarsi una chitarra e imparare a suonarla. Durante gli anni dell’università di lingue, culture e letterature moderne europee alla Federico II, insieme all’apprendimento di inglese, spagnolo e un francese elementare, si cimenta anche nello studio della chitarra e nel componimento di brani musicali, sia strumentali che con testo. Questo influenzerà molto il suo modo di scrivere, permeando di musicalità molti dei suoi scritti attraverso la rima e il verso. Nel 2014 una sua breve poesia “Scrivo perché” (non in rima) viene inclusa in una raccolta chiamata “Il Federiciano” della Aletti Editore dal quale riceve un attestato di merito. Ed è proprio la brevità unito poi all’uso costante della rima e del verso a caratterizzare gli ultimi lavori.
Vi lascio un piccolo estratto: la poesia introduttiva del canto III, intitolato “L’ultima emozione”, buona lettura!
“Tra i sentieri dell’irragionevolezza
vaga la mia anima incerta
per cercarti ed amarti
in qualunque destino”.