Ciao core mio
e’ facile per te parlare
con in mano un pezzetto di cuore
altrui. I rapporti
cavano fuori le croci
di noi che giochiamo
con la sabbia al mare
dimmi, ti pare poca cosa ?
Cosa importerà
di quei giorni indago
asciugati dalle novità ?
Invece mi piacciono
i tuoi capelli dimenticati
sulla schiena, li appiccichi tra loro
in modo imbarazzante
tu, non puoi neanche
immaginare il disturbo
che gli dai. Sono tutte qui
le tue furie ? Lo sai vero
sono le scope dal manico lungo
che ti fanno gli occhi a fagiano
dentro un giorno che sta
nella mano. Sopra tutto questo
sorriso, deve appartenerci
al patto che scoppi quando serve
a qualcuno. A noi piace godere
del paesaggio di un terrore
che si materializza sulle facce
trasformano la mia la tua. Una sagoma
di cartone ha la stessa importanza
del primo gradino, determina
sempre la direzione. Devi
scegliere: bagno o camera.
Vado oltre il dormire, scendo giu’
tra il fiuto dei perdenti, loro
si appassionano ad un semplice elenco
come se i quozienti fossero volumi
per medesima busta. Generano
mazzi infiniti, cavilli dispersi
che s’infrangono su questo petto
e allora si che ci sarà
da ridere. A noi le parole
fanno l’effetto del più e del meno.
Più o meno sei tu quando aggiungi
un gesticolare che le accompagna.
Le parole pesano di più. Si capisce
immediatamente un senso
e la direzione come quando vedi
la pioggia o il sole separati o insieme.